Fondo Regionale per la non autosufficienza

22 milioni di euro per anziani e disabili

A Reggio più 33% in servizi per i non autosufficienti con il Fondo regionale per la non autosufficienza

Più di 22 milioni di euro per il 2010, con un incremento del 33 per cento rispetto al 2008, sono stati destinati attraverso il Fondo regionale per la non autosufficienza ai Comuni del distretto di Reggio Emilia (Albinea, Bagnolo in Piano, Cadelbosco Sopra, Castelnovo Sotto, Quattro Castella, Vezzano sul Crostolo e Reggio Emilia), per i servizi ad anziani e disabili nel 2010.
"L’incremento di fondi regionali – dice il sindaco di Reggio, Graziano Delrio – ci consente di pianificare con maggiore equilibrio i servizi rivolti ad anziani e disabili in una fase di crescente difficoltà per le famiglie dovuta alla crisi e di complessità nella costruzione dei bilanci comunali, dovuta al Patto di stabilità e ai tagli del governo, che incidono indiscriminatamente anche sulla spesa sociale, azzerando in alcuni casi gli stanziamenti previsti. Si tratta di cifre importanti che consentono al Comune di Reggio di ampliare la presenza dei servizi sul territorio, di rafforzare ed estendere i progetti di domiciliarità e di aumentare la prossimità verso chi si trova in condizioni di non autosufficienza, mettendo in rete le risorse pubbliche e quelle presenti sul territorio, sviluppando tutte le potenzialità creando aiuti il più possibile adeguati alle esigenze delle persone".
Dalla ripartizione del Fondo per la non autosufficienza, presentata alla stampa dall’assessore alle Politiche sociali del Comune di Reggio, Matteo Sassi e dalla responsabile dell’Ufficio di Piano del distretto di Reggio, Silvia Guidi, emerge infatti un passaggio dagli oltre 16 milioni di euro del 2008 agli oltre 22 milioni per il 2010, con una crescita del 22 per cento dei servizi dedicati agli anziani e del 64 percento per i servizi a favore dei disabili. Crescono in particolare l’assistenza domiciliare degli anziani, che arriverà a 47mila ore per un incremento del 10.6 per cento nel triennio, e l’assistenza nei centri diurni che crescerà del 21,8 per cento.
Incremento dei servizi importante anche per i disabili, per i quali negli ultimi tre anni sono cresciuti i servizi legati all’assistenza domiciliare (da 51 a 65 beneficiari) e nelle strutture (da 232 a 244), i progetti di inserimento lavorativo (da 138 a 170), i trasporti (da 198 a 230), le attività nel tempo libero (da 96 a 110). Estesi anche gli assegni di cura che, dall’anno scorso, comprendono anche disabili minori e che sono passati dai 92 per soli adulti del 2008 ai 105 per adulti e 50 per minori nel 2010. "E’ la nostra risposta – ha detto l’assessore Matteo Sassi – al bisogno di sicurezza e protezione sociale, particolarmente avvertita oggi, mentre c’è chi discute di Social card, che altro non è se non l’istituzionalizzazione della povertà o manda i militari per strada scambiando questo per protezione sociale e sicurezza. E’ una risposta inoltre a coloro che, dall’opposizione, in modo capzioso, contestano la trasparenza della destinazione dei fondi: mi pare che questa sia una rendicontazione chiara e dettagliata, prodotta da Ausl e Regione, oltre che dal Comune". "Le nostre scelte di destinazione dei fondi – ha aggiunto Sassi – destinazioni peraltro in parte vincolate, sono frutto di un confronto serio con le parti sociali, con il coinvolgimento dei quartieri, a cominciare dai progetti sulla domiciliarità, l’assistenza domiciliare ad anziani e disabili, in sinergia con case protette e centri diurni. Progettare servizi sociali significa anche ‘tagliarli’ il più possibile sulle esigenze dei cittadini e sulle esigenze e obiettivi dei vari distretti".
Il Fondo permette infatti lo sviluppo dei servizi sia in termini qualitativi che quantitativi, poiché consente non solo l’ampliamento del numero dei beneficiari, ma anche la personalizzazione degli interventi, la riduzione dell’onere a carico delle famiglie e degli anziani, l’incremento dell’equità rispetto ad accesso, qualità del servizio e contribuzione.
In particolare, negli ultimi anni il Fondo ha consentito a Reggio di aumentare i posti residenziali convenzionati con l’Ausl in casa protetta (posti definitivi e di sollievo), di potenziare il percorso di dimissioni ospedaliere protette e l’attivazione del tutoring domiciliare gratuito, attivare nuovi interventi per il sostegno alle famiglie che accudiscono anziani affetti da demenza senile, aprire degli sportelli badanti per la qualificazione e regolarizzazione del lavoro di cura, il potenziamento dell’accesso ai servizi tramite gli Sportelli sociali.
Silvia Guidi ha ricordato fra l’altro che i 22 milioni di euro del Fondo regionale si aggiungono alle disponibilità dell’Ausl, che forniscono anche medici e personale
infermieristico, e dei Comuni. Per il 2010, nel distretto di Reggio, per l’assistenza agli anziani sono disponibili altri 16,6 milioni di euro, di cui 7 dall’Ausl e 9,6 dai Comuni; mentre per i disabili altri 8 milioni di euro, di cui uno dal Fondo sanitario.