RETE ha avviato due progetti sperimentali di Telelavoro domiciliare, seguendo le indicazioni del proprio CUG (Comitato Unico di Garanzia) a ricercare soluzioni per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e nel binario indicato dal piano nazionale di e-government , finalizzato ad aumentare il tasso di informatizzazione degli Enti Pubblici e accelerare il processo di sviluppo di reti che colleghino tutta la Pubblica Amministrazione italiana.
I due progetti pilota di telelavoro parziale sono iniziati a fine marzo e inizio aprile, dureranno 1 anno e coinvolgeranno 2 dipendenti. I telelavoratori appartengono a profili della comunicazione e del servizio dietetico e sono impegnati in diverse attività telelavorabili che saranno svolte a distanza grazie all'utilizzo della tecnologia e di una adeguata strumentazione informatica per due/ tre giorni a settimana.
Il progetto, realizzato grazie all'impulso del Comitato Unico di Garanzia e per le pari opportunità, ha inteso creare un modello organizzativo dinamico che ha come obiettivo l’introduzione nell’azienda di formule organizzative di lavoro flessibili tali da permettere di conciliare attività professionale e famiglia, a vantaggio della qualità della vita dei dipendenti e della produttività sul lavoro.
Telelavoro inteso anche come flessibilità organizzativa, con nuovi spazi per semplificare le procedure lavorative, per sviluppare l’informatica e il lavoro in rete. Fattori di innovazione che rappresentano per RETE la via per valorizzare l’attività dei propri dipendenti e migliorare la qualità del servizio.
Con questi progetti di Telelavoro RETE manifesta la sua attenzione nei confronti di una delle forme più innovative di gestione delle risorse umane.