Le esperienze di RETE nell'approccio non farmacologico ai disturbi del comportamento degli anziani affetti da demenze saranno esposti in due diversi convegni.
Il 15 novembre si apre a Roma presso l'Istituto Superiore di Sanità il VII Convegno sul tema “Il contributo delle Unità di Valutazione Alzheimer (Uva) nell’assistenza dei pazienti con demenza”. Obiettivo del convegno è fornire un quadro nazionale sul livello delle attività di ricerca e dell’assistenza socio-sanitaria fornite da queste strutture specialistiche e promuovere una gestione integrata delle diverse competenze .
Fra progetti inviati da tutta italia, per i migliori selezionati sono predisposti dei poster e vengono discussi pubblicamente in uno spazio dedicato.
L'équipe formata da professionisti dell'AUSL di Reggio Emilia e di RETE, che insieme operano nell'ambito del Progetto Demenze della Regione Emilia Romagna, ha elaborato e presentato la sperimentazione condotta all'interno del Centro Diurno Demenze che vede protagonista la bambola, come ausilio per contenere i disturbi del comportamento. Sono state utilizzate sia bambole comuni che bambole terapeutiche Joyk, appositamente studiate per facilitare il contatto relazionale, e sono stati rilevati miglioramenti indotti dalle emozioni positive che l'anziano prova nel contatto con la bambola: esse agiscono sul benessere globale della persona, facilitando la gestione assistenziale.
Il 2 dicembre, poi, nell'ambito del Convegno "Anziani, tecnologie multimediali ed ausili" , organizzato da Fondazione ASPHI con il Patrocinio della Regione Emilia Romagna, RETE presenterà un contributo dal titolo "Tecnologie ed ausili a rinforzo della terapia non farmacologica nel paziente demente con disturbi del comportamento: sperimentazione presso il Centro Diurno Demenze".
Oggetto dell'intervento della Dott.ssa Paola Castellini, Dirigente Settore Socio Assistenza, sarà il progetto che si sta sperimentando nel Centro Diurno Demenza su pazienti gravi e gravissimi che si concretizza nel supportare gli abituali interventi occupazionali, psicosociali e di socializzazione che già si svolgono in un contesto protesico, con interventi di stimolazione cognitiva che si avvale di strumenti multimediali. Tali interventi mirano a sollecitare prevalentemente la reminescenza e la sensorialità oltre a favorire la partecipazione sociale e a migliorare l’autostima.