Pubblicato il Bilancio Sociale 2013 di RETE

Il Bilancio Sociale del 2013 evidenzia i risultati significativi conseguiti da RETE – in linea rispetto alle previsioni – come già era avvenuto nel biennio precedente, che hanno permesso di ottenere un sostanziale pareggio di Bilancio.

Questo risultato consolida un trend triennale positivo, dopo i pesanti indebitamenti del 2009 e del 2010, e dimostra che, anche in un’epoca di restrizione pesante delle risorse pubbliche a disposizione delle politiche sociali e socio sanitarie, abbiamo mantenuto l’impegno assunto di coniugare tra loro l’equilibrio economico nella gestione, un’elevata qualità del servizio offerto e una capacità di risposta ai bisogni della popolazione anziana e alle strategie dei Comuni soci.

Si può affermare con chiarezza che la attuale remunerazione dei servizi non è in grado da sola di garantire un equilibrio della gestione caratteristica, costringendo la nostra azienda ad utilizzare a tale scopo tutti i ricavi provenienti dalle rendite del patrimonio, che viceversa dovrebbero, in maniera più appropriata, servire a finanziare politiche di sviluppo e di investimento.
Da tempo il Consiglio di Amministrazione afferma, e lo ribadisce anche in questa occasione, che per garantire un equilibrio futuro e duraturo occorre adottare soluzioni strutturali che consentano a RETE di poter affrontare i prossimi anni senza mettere a repentaglio i risultati conseguiti e potendo far fronte ai crescenti bisogni di innovazione e sviluppo dei servizi e delle attività.
Tra queste soluzioni, alcune dipendono dalle decisioni della Regione e dei Comuni: in primo luogo occorre riconoscere un’adeguata rivalutazione delle tariffe di remunerazione dei servizi, al di là della modesta rivalutazione prevista da maggio 2014 e, per il futuro, anche un incremento delle rette a carico dell’utenza, pur in un quadro di maggiore equità con l’uso del nuovo sistema ISEE; in secondo luogo serve un più equo trattamento fiscale, in particolare attraverso la parificazione dell’aliquota IRAP a carico delle ASP, oggi di gran lunga più elevata, a quella applicata ai soggetti gestori del privato e del no profit; in terzo luogo occorre una rivisitazione di alcune norme dell’accreditamento (quali il sistema di remunerazione dei tassi di assenza del personale socio sanitario e della gestione dei Centri Diurni) che penalizzano realtà come RETE in cui si è praticata, come segno di alto valore sociale, la riqualificazione e la ricollocazione di un numero crescente di personale parzialmente o totalmente inidoneo al servizio, senza produrre esuberi di personale.
Per questo ci sentiamo, anche in questa occasione, di lanciare un appello alla comunità locale affinché, attraverso lasciti, donazioni e altre forme di sostegno, sponsorizzazione o partenariato, sempre più cittadini, associazioni e realtà organizzate ci sostengano in questo sforzo di garantire un sempre maggior benessere degli anziani ospiti e dei nostri dipendenti.
Lo facciamo con l’orgoglio di chi può affermare che la qualità dell’assistenza erogata nei servizi di RETE è a livello di eccellenza, simili a quelli di altri servizi alla persona.
 
Anche per il 2013 i livelli di assistenza sono stati superiori a quelli previsti dal case mix e dalle norme sull’accreditamento, sia per la dotazione e la qualificazione del personale che per la quantità e qualità dell’assistenza, in coerenza con i contenuti della Carta dei Servizi di RETE.
RETE dopo esser stata la prima realtà in Regione ad ottenere l’accreditamento provvisorio, già nel 2010 per le Case residenza e a inizio 2011 per i Centri Diurni, è fiduciosa di vedersi riconosciuto l’accreditamento definitivo entro il 2014, proprio grazie ai grandi risultati ottenuti in questi anni e al conseguimento, registrato a fine 2013, della gestione unitaria.
Di questi risultati va dato merito a tutta la struttura, ai dipendenti e collaboratori che quotidianamente si impegnano con professionalità , umanità e dedizione per rendere il loro lavoro sempre più capace di rispondere ai bisogni e ai diritti dei nostri ospiti e della popolazione anziana di Reggio Emilia, supportati in questo sforzo dalla partecipazione attiva e dal sostegno dei parenti, delle istituzioni e delle associazioni presenti sul territorio, delle organizzazioni sindacali, del volontariato.
Il raggiungimento di questa eccellenza nella qualità del servizio è stato possibile investendo sulla professionalità degli operatori, sui progetti e gli obiettivi di miglioramento e umanizzazione delle attività assistenziali, socio-sanitarie e riabilitative, di animazione e di socializzazione a cui si affiancano, per altri versi, il mantenimento di modalità di erogazione dei servizi alberghieri in cui la qualità, l’efficacia e l’economicità del servizio si coniugano alla personalizzazione, al rispetto e alla valorizzazione delle persone di cui ci prendiamo cura.

I dati contenuti in questa pubblicazione evidenziano che, a fronte di un incremento dell’età media degli ospiti, in netta prevalenza donne e che presentano pluripatologie, con un carico socio sanitario crescente, i risultati conseguiti – in termini di mantenimento o recupero delle diverse autonomie, riduzione degli eventi a rischio, igiene personale ed alimentazione corretta – dimostrano l’efficacia dell’azione assistenziale messa in atto. Ed il rispetto degli impegni assunti con gli ospiti e le loro famiglie contenuti nelle Carte dei Servizi Residenziali e Semiresidenziali.

Le case residenza e i centri diurni sono luoghi al tempo stesso familiari, come una casa, ed aperti alla partecipazione e allo scambio con altre persone e realtà esterne. Lo dimostra anche la ricchezza delle attività di animazione e riabilitazione che, nel rispetto delle potenzialità dei singoli , stimolano ed offrono agli ospiti spazi di espressione delle loro abilità e potenzialità e opportunità di relazione.
In questo quadro sono particolarmente significative le relazioni e la presenza dei volontari singoli e associati, a cui va il nostro riconoscimento e la gratitudine per l’alto senso civico dimostrato, e i rapporti stabili costruiti con le scuole di ogni ordine e grado che hanno permesso a tanti bambini e studenti di frequentare le nostre strutture e di partecipare a progetti ed eventi comuni, rafforzando così quel legame tra generazioni, affettivo e solidale, che arricchisce tutti noi e la nostra comunità.

E’ questa la “cultura” e l’approccio assistenziale di RETE che vogliamo documentare maggiormente anche per il futuro, per metterli al servizio delle politiche locali.

Anche nel 2013 RETE ha operato nel campo di altri servizi del cosiddetto “welfare leggero” grazie ai nuovi compiti e funzioni attribuiti dal Comune di Reggio Emilia, con la modifica all’Accordo di Programma.
La collaborazione con i Poli Sociali Territoriali nelle azioni di orientamento ai servizi e accompagnamento delle famiglie, anche con attività di tutoring, ha offerto nuove opportunità di sostegno ai cittadini per trovare una soluzione appropriata ai bisogni o per condividere percorsi consapevoli e mirati di accesso ai servizi; il coordinamento e gestione degli Sportelli di Assistenza Familiare ha consentito di sostenere la domiciliarità garantendo la professionalizzazione delle assistenti familiari e l’ascolto e il monitoraggio dei bisogni delle famiglie; la consolidata attività dei Caffè Alzheimer, realizzata in collaborazione con AIMA, ha offerto consapevolezza e sostegno alle famiglie. Le azioni e le risorse attivate sul territorio hanno contribuito, in tal modo, a riorientare la domanda e a sostenere le famiglie con una pluralità di risposte e opportunità ed a rafforzare il ruolo di RETE come attore pubblico che contribuisce alla ridefinizione delle politiche del welfare .

 

La qualità dei nostri servizi è fondamentale per la qualità dello sviluppo e della coesione sociale del nostro territorio, in cui le persone devono essere al centro delle nostre politiche.
 
Convinti che in questo modo sapremo essere all’altezza del compito di produrre un’innovazione nel nostro operare, così come è richiesto dalla complessità dei bisogni delle persone anziane, dalla crescita delle aree di fragilità e difficoltà delle persone e delle famiglie e, contemporaneamente, dai drammatici problemi di sostenibilità delle politiche del welfare in Italia e nella nostra provincia.

 
Il Presidente di RETE
Raffaele Leoni