Poche cose possono avere la carica esplosiva dell’unione fra bambini e anziani, allegria e saggezza si incontrano per emozionare tutti.
Note e Ricordi è questo, un “luogo” dove gli estremi si incontrano, vecchi, ragazzi e bambini “crescono” insieme, dove la lentezza è un dono. Un progetto della durata di un anno dove i bambini di alcune scuole primarie cittadine, gli anziani dell’ASP e i ragazzi della scuola musicale Cepam si incontrano per realizzare laboratori di musica e racconti nelle sale dei centri diurni e delle case residenza, dove fanno le prove, chiacchierano e sperimentano, e se per gli anziani i piccoli sono una ventata di gioia, i bambini attingono alla saggezza e all’ironia di chi ormai non ha più fretta.
Non è stato difficile unire passato e futuro, perché nasce così il percorso teatrale di “Note e Ricordi” e Sabato 16 Dicembre è andato in scena al circolo Pigal lo spettacolo frutto di questo lavoro, uno show oltre la performance, travolgente ed emozionante.
Un omaggio e un inno alla narrazione, alla capacità degli anziani di salire vette poetiche e piegarsi all’ammiccamento del dialetto emiliano, ma quest’anno anche campano e siciliano, fino a lasciarsi andare a sorrisi e sentimenti che toccano il cuore. Ricordi, letture ad alta voce, canzoni moderate dal simpaticissimo presentatore Roberto Fantuzzi e dalla frizzante Francesca Elisa Molari.
Il filo conduttore della nona edizione era “La prima volta che…”, l’anziana ospite Anna Maria ci ha svelato i dettagli del bacio del Duce, Valerio, ospite di Villa Erica, ha raccontato la sua prima volta sul palco e i suoi successi suonando il sax con personaggi famosi, la travolgente Assunta, che frequenta il centro Stella Polare, ha intonato Maruzzella, mentre Erminia ha ricordato la sua prima volta in nave da Palermo verso l’America; la signora Chiara ha poi svelato le emozioni della prima volta che ha guidato un furgone, quando le donne conquistarono autonomia ed emancipazione.
Brani vivi, intervallati da allegre canzoni e da un sottofondo musicale live suonato dai ragazzi del Cepam accompagnati da batti mani, fisarmonica ed immagini d’epoca in bianco e nero a scenografia di quei racconti.
Dopo un canto corale dei bambini della scuola Ferrari di Cella, Federico, alunno di seconda della scuola V. Agosti e il signor Giorgio, ospite della casa di riposo Omozzoli Parisetti, si sono esibiti in un racconto a due voci “La prima volta che sono nato“, hanno strappato lacrime e sorrisi e ciò che più ha colpito era la loro sintonia, la complicità tra Giorgio di quasi 70 anni e Federico di poco più di sette, alla fine si sono abbracciati come se si conoscessero da sempre.
Da un lato il soffio della vita dei bambini, dall’altro lo sguardo nel passato degli anziani, in un rapporto complice, autentico e divertente.
Allo spettacolo è intervenuta con un saluto Maria Tersa Guarnieri – direttore di ASP REGGIO EMILIA – Città delle Persone, e un sentito ringraziamento ai bambini, ai ragazzi, agli anziani ospiti di case e centri e a tutti gli operatori, animatori, coordinatori e cuochi che hanno organizzato l’emozionante mattinata, concludendo con un augurio di buone feste e serenità a tutti.
Il Vice Sindaco del Comune di Reggio Emilia Matteo Sassi ha salutato con affetto tutti i presenti e ha invitato alla consapevolezza dello scorrere del tempo, ha sottolineato l’importanza del riconoscimento della storia delle vite dei nostri anziani – “Annodare il tempo passato con il presente e il futuro è il compito quotidiano che abbiamo. I nostri servizi, come scuole, case residenza per anziani, disabili, comunità per ragazzi, centri sociali presidiano la qualità della democrazia, dove si offrono contributi, gesti, comportamenti umani, parole che testimoniano la vicinanza delle persone in modo autentico; guardare al futuro con speranza è l’impegno per la nostra città e la nostra comunità.”
Maria Teresa Guarnieri e Matteo Sassi
Siamo felici di continuare a tessere la tela delle generazioni, con “Note e Ricordi” i fili si sanno intrecciare per bene. Anziani e bambini insieme costruiscono autentiche comunità solidali.
E di materiale, di storie, di narrazioni ce ne sono ancora tante da raccontare…