Venerdì 22 febbraio gli anziani ospiti dei Tulipani hanno accolto nella loro casa, insieme ad operatori e responsabili, un gruppo di 11 studenti americani, coordinati dal consorzio Usac, dei corsi di studio “Community Health Sciences”, “Public Health Hospitality Management” e “Psychology” provenienti dagli stati dell’Idaho, del Maine, dell’Arkansas e della California.
Dopo una visita agli spazi della struttura, con la sua “piazza centrale”, la palestra, la cappella, le sale e aver fatto conoscenza delle professionalità coinvolte nei vari servizi, ragazzi e anziani hanno partecipato, con l’aiuto di alcune parenti come Marina, Marta e Miriam, ad un laboratorio di cucina per realizzare insieme i famosi cappelletti reggiani; una delle tante attività che si realizzano per offrire stimoli cognitivo-emozionali che agiscono sulle emozioni che si esperiscono attraverso la stimolazione sensoriale e tattile, il linguaggio del corpo e i ricordi.
Il gruppo ha manifestato grande interesse per l’approccio pubblico al sistema di accoglienza e assistenza per gli anziani e per la qualità del servizio in termini di personalizzazione degli interventi: è stato apprezzato il grande valore che viene affidato agli stimoli sociali e relazionali proposti, in generale per l’approccio interdisciplinare all’invecchiamento. “Siamo qui per offrire un’opportunità di conoscenza ai ragazzi, per far scoprire loro nuovi modi di vivere l’età avanzata” ha detto Simona Lai Preside USAC.
I ragazzi con i loro sorrisi risvegliano i ricordi degli anziani, così si osservano gli occhi lucidi di Liliana, Chiara, Marisa e Valentina che raccontano episodi del loro passato e stringono nuovi legami e nuovi affetti. Per gli anziani lavorare con i giovani significa allenare la propria memoria e divertirsi alle parole di Leandro, James e Jacqueline che con il loro inglese e un po’ di italiano hanno intrattenuto a lungo gli anziani ospiti.
Nella mattinata inoltre gli ospiti del centro residenziale socio-riabilitativo “La Cava” hanno portato in dono ai ragazzi americani i loro creativi manufatti realizzati durante il progetto di falegnameria “Bottega Osare”.
La giornata è stata particolarmente ricca perché oltre agli studenti della delegazione americana, venerdì erano presenti ragazzi dell’istituto comprensivo G. Galilei di Reggio Emilia, che condividono con gli anziani, grazie ad una convenzione tra ASP e la scuola, un percorso di progetti ed attività in uno scambio proficuo di esperienze, permettendo ad entrambi i gruppi di trarre il meglio da tale interazione; attraverso l’esplorazione di varie discipline, arte, immagine, educazione civica, storia e cucina, in un percorso inter-disciplinare dove tutti sono protagonisti attivi; ogni incontro assume un valore educativo, sociale, e stimola relazioni, favorendo negli anziani l’autonomia e il dialogo attraverso molteplici linguaggi (narrativo, fotografico, digitale, musicale e culinario …).
Quando diversi gruppi di età e provenienza condividono lo stesso spazio, si assiste ad un contatto intergenerazionale particolarmente interessante ed innovativo, è la sorpresa delle relazioni che nascono spontanee tra anziani, parenti, operatori, ragazzi che superano ogni barriera di età, di lingua, di cultura e di salute.
Gli anziani sono un collegamento vitale con il nostro passato, riescono ad offrire ai ragazzi un senso di identità e di prospettiva storica, i giovani, con la loro spensieratezza sono sempre fonte di entusiasmo e vitalità.
Il dialogo tra generazione è dialogo tra tempi.
Il tempo è tolleranza, rispetto, lentezza.