La sicurezza prima di tutto, reinterpertare la quotidianità e il grande valore delle relazioni
La nostra vita, oramai si vive ufficialmente per fasi e ogni fase ci permette la riconquista di un gesto.
Un’organizzazione grande e complessa come l’ASP deve prendersi cura soprattutto di debolezze, di situazioni vissute da persone fragili che resistono in momenti non facili.
La nostra forza si esprime attraverso le persone che fanno l’ASP, quelle che hanno subito compreso che ci si doveva riattrezzare velocemente per prendersi cura di “persone”, sapendo di poter avere sorprese ogni giorno.
Vivere seguendo le regole significa prevenire i contagi e fermare l’epidemia.
Si riparte da qui. Lasciando la paura alle spalle, senza abbassare la guardia, ma con una situazione costantemente monitorata e sotto controllo, con dispositivi di protezione e procedure da seguire che consentono di lavorare in sicurezza e affrontare le prossime fasi.
Reinterpretare una quotidianità inattesa
Rivedere gli spazi delle nostre case è stato un passaggio cruciale per gestire distanziamenti ed isolamenti. L’emergenza ha imposto alla direzione di rivisitare gli ambienti e modificare le abitudini.
Una riorganizzazione che ha richiesto un impegno logistico importante ma che lascerà traccia nei nostri futuri protocolli per garantire la massima sicurezza di tutti.
Ora la sfida è quella di trovare nuovi modi di stare vicini e di esprimere i nostri sentimenti, offrendo il migliore servizio possibile.
È vero, le mascherine hanno coperto i sorrisi, ma non per questo li hanno spenti. Lo spirito delle giornate in casa residenza non è cambiato, era questa la sfida.
Ci si tiene a distanza, ma si conversa ugualmente, perché le parole, non dimentichiamolo, avvicinano quanto i gesti.
Gli animatori incentivano narrazioni, allontanando attraverso il racconto quel senso di solitudine che la lontananza forzata dai famigliari rischiava di innescare.
I nostri ospiti nonostante la loro fragilità fisica sono identità forti, con un vissuto che anche in questo periodo di difficoltà ha regalato agli operatori, concentrati a proteggerli, pensieri di profonda saggezza..
Una coesione che nasce dalle relazioni salde e di fiducia esistenti tra chi lavora in struttura e gli anziani e che oggi ci consente di ripartire più forti per trovare nuovi modi di stare insieme in sicurezza e serenità.