Firmato un protocollo d’intesa: obiettivo costruire un modo di progettare che metta al centro l’autonomia delle persone
Venerdì 15 aprile è stato presentato, presso la Sala del Tricolore del Comune di Reggio Emilia, il Tavolo Interistituzionale Reggio Emilia Città Senza Barriere, che nasce per dare futuro e continuità alle azioni per i diritti delle persone con disabilità.
Il protocollo, firmato da oltre 50 soggetti tra enti, istituzioni, associazioni e realtà locali, consolida l’impegno di Reggio Emilia nel:
– approfondire le politiche che hanno un impatto sulla qualità della vita delle persone con disabilità;
– coordinare l’integrazione con le altre politiche (educazione, ambiente, mobilità, cultura);
– costruire nuovi modi di progettare per e con la disabilità;
– attivare interventi sulla città per renderla ancor più includente
A sottoscrivere il protocollo con il Comune sono stati, oltre ad ASP REGGIO EMILIA con la Delibera del Consiglio di Amministrazione n. 14/2022, Act, Agenzia per la Mobilità, Aism, Associazione nazionale Mutilati e invalidi civile (Animic), Associazione Cobalto (Autismo Autonomia Adulti), Sostegno e Zucchero, Aut Aut, Associazione Sentiero facile, Associazione Valore aggiunto, Ausl, Camera di Commercio, Mondinsieme, Centro europeo di Ricerca e promozione dell’accessibilità (Cerpa), Centro ricerche produzioni animali (Crpa), Csi, Cgil, Cisl, Cna, Collegio geometri e geometri laureati, Comitato italiano paralimpico (Cip), Confcommercio, Confcooperative, Conferesercenti, Coni, Consorzio cooperative sociali Quarantacinque, Consorzio Oscar Romero, Gast Onlus, Fcr, Fondazione Durante e Dopo di Noi, Fondazione nazionale della Danza, Fondazione per lo Sport, I Teatri, Reggio Children srl, Il Giardino di Baobab, Istituzione Scuole e Nidi d’Infanzia, Istituto superiore di Studi musicali Peri-Merulo, Istoreco, Istituto Garibaldi per i Ciechi, Legacoop Emilia Ovest, Ordine Architetti, Fondazione Palazzo Magnani, Reggiane Parco Innovazione, Fondazione Reggio Children, Stu Reggiane spa, Seta, Til, Ufficio Scolastico, Unione italiana dei Ciechi, Uisp, Unimore, Università 21, Unione Lotta alla Distrofia muscolare (Uilmd).
Un progetto pensato e realizzato per le persone fragili e con disabilità, in realtà è utilizzabile da tutti e se una persona fragile o con disabilità è libera e autonoma di muoversi e realizzarsi significa che quei servizi sono migliori per tutti. Un obiettivo che fino a qualche anno era impensabile e che ha invece preso forma e messo radici con “Reggio Emilia Città senza barriere”.Con la firma in Comune del protocollo per la costituzione del “Tavolo Interistituzionale” da parte di sessanta tra enti, associazioni di categoria e sindacati, cooperative e associazioni del terzo settore, il progetto “Città senza barriere” diventa un impegno e una azione permanente anche per il futuro.
La conferma che dal 2015 ad oggi la cultura dell’inclusione e la difesa concreta dei più deboli fa parte del vissuto quotidiano di Reggio, arriva proprio dall’elenco dei firmatari del protocollo. Accanto alle associazioni del terzo settore (da Aism per andare in ordine alfabetico a Uilmd) e delle cooperative sociali che operano a favore dei più fragili, ci sono anche le firme di Confcommercio, Confesercenti, Cna, Cgil, Cisl, Ausl, Unimore. Quei soggetti economici e culturali chiamati a dare concreta applicazione all’impegno di garantire pari di opportunità, inclusione e affermazione della sua dignità. Per questo «è importante – come hanno ricordato gli assessori Annalisa Rabitti e Daniele Marchi – che “Città senza barriere” da progetto di mandato, attuato con Fcr, diventi un organismo istituzionalizzato permanente, in grado di elaborare proposte trasversali, che vanno oltre l’attuale amministrazione, per costruire politiche innovative a favore delle persone più fragili».
«Il protocollo – ha sottolineato Rabitti – vuol costruire un nuovo modo di progettare, mettendo al centro tutta quella parte di vita che c’è oltre la cura e l’assistenza della persona, ma anche le passioni, gli interessi, le emozioni, le autonomie, il lavoro, il diritto a svolgere ruoli di cittadinanza attiva». «Il protocollo siglato oggi – ha detto invece l’assessore Marchi – è un’assunzione di responsabilità di tutta la città coinvolta e impegnata».
Per Andrea Capelli presidente di Fcr ha spiegato che «ogni 10 euro spesi in Fcr 60 centesimi finiscono nel welfare reggiano». In concreto con il protocollo, il Comune «si impegna a promuovere il coordinamento della politica sulla disabilità attivando l’integrazione con le altre in una visione di insieme sulle politiche che favoriscono la realizzazione di una città senza barriere e inclusiva». Dal 2015 a oggi decine di progetti sono stati realizzati e sono state coinvolte almeno 2.500 persone e 200 soggetti tra imprese, associazioni, enti. Sono stati promossi 14 interventi per migliorare la qualità degli spazi pubblici di Reggio Emilia, 4 luoghi dedicati alle persone con disabilità sono stati riqualificati,100 negozi hanno aderito alle edizioni del progetto per rendere accessibili a tutti gli esercizi commerciali.
Questi i progetti nel dettaglio.
Sport inclusivo: sono circa 500 tra adulti e minorenni le persone con disabilità che hanno partecipato ad attività inclusive o dedicate nell’ambito dello sport, grazie all’impegno di 13 società sportive.
Sessualità e affettività: sono stati oltre un migliaio tra operatori, familiari e diretti interessati coloro che hanno invece partecipato a iniziative sui temi della sessualità e affettività.
Accessibilità: circa 800 operatori sociali, educatori, insegnanti, architetti, operatori turistici, autisti del trasporto pubblico e tecnici del Comune sono stati coinvolti in percorsi di formazione specifici.
Una notte di luce: l’iniziativa creata dal Comune per la sensibilizzazione e il superamento delle barriere architettoniche e culturali è diventato un appuntamento sempre più partecipato che ha coinvolto il mondo delle scuole, enti e associazioni.
La cultura fa la sua parte: è stata sviluppata una collaborazione con le Istituzioni culturali cittadine per coinvolgere le persone con disabilità e fragili come fruitori di mostre ed eventi, di percorsi culturali e anche come protagonisti di spettacoli, valorizzando le competenze di professionisti con disabilità.
Registro per la vita: il Comune (prima esperienza in Italia su questo tema), ha istituito il Registro dei progetti esistenziali di vita presso l’Ufficio di stato civile.