Case residenza, non luoghi di transito, ma luoghi di vita

Si continua a lavorare con grande impegno per mantenere alta la qualità della vita di chi abita nelle residenze di ASP

La vita quotidiana nelle case per anziani e disabili ai tempi del Covid-19.

Ci sono anziani ospiti, persone con disabilità, operatori, infermieri, animatori, fisioterapisti, medici, coordinatori, tutte tracce di una quotidianità bruscamente trasformata, dall’uso di mascherine e guanti, avvisi, limitazioni, distanze di sicurezza, disinfezioni e disposizioni.
Sono delicati e difficili gli atti di cura che le equipe delle residenze portano avanti nei confronti degli ospiti in questo periodo, sono richieste una consapevolezza ed una responsabilità professionale molto alte, frutto di esperienza, formazione ed esercizio continuo.

È l’attività di cura che caratterizza e qualifica la quotidianità delle strutture: c’è tanto impegno da parte degli operatori e ci sono ospiti che grazie a trattamenti socio-sanitari adeguati, cicli di fisioterapia, di stimolazione cognitiva o di attività di animazione, riescono a recuperare una discreta autonomia che consente loro di continuare una vita serena, degna di essere vissuta, di coltivare interessi e affetti, anche a distanza.

E poi c’è l’obiettivo della macchina fotografica di chi lavora che cattura le scene di vita come sono oggi, con strane vestizioni, sorrisi con gli occhi, uno scorrere di immagini che rende testimonianza delle persone che vivono, lavorano e si confrontano quotidianamente con timori, ma anche con la vita che procede con garbo e luminosità, con una finestra aperta verso il “dopo”. Verso un domani in cui non avremo più timore di un abbraccio.

Un mosaico di vita nelle case di ASP

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