I Caffè Incontro, sono un progetto, oggi concluso, di incontri realizzati in luoghi “normali” ( bar, centri sociali, biblioteche ecc.) come occasione di confronto fra le famiglie che accudiscono anziani affetti da demenza senile. Nel corso degli incontri si affrontano alcune tematiche specifiche della malattia e del lavoro di cura o semplicemente ci si incontra e si condividono i problemi, mentre gli operatori intrattengono gli anziani con attività strutturate e danno consigli assistenziali ai loro familiari a fine incontro .
Lo scopo dei Caffè è sostenere la famiglia nelle relazioni e interazioni sociali, dando risposte tecniche nella gestione delle problematiche della malattia, con l’obiettivo di :
- Favorire la vita di relazione (malato/malato, malato/famigliare, famigliare/famigliare) condividendo esperienze di terapia non farmacologica, riattivazione funzionale e momenti ludici.
- Migliorare il tono dell’umore.
- Contrastare il declino funzionale.
- Stimolare in via informale le capacità cognitive.
- Garantire un ambiente fisico e sociale che riduca l’isolamento e il pregiudizio.
I Caffè Incontro sono gestiti in collaborazione con AIMA: la programmazione delle attività è studiata due volte l’anno da una équipe formata da operatori di ASP REGGIO EMILIA – Città delle Persone, dalle psicologhe e dai volontari AIMA, basandosi sulle caratteristiche e capacità dei malati.
Le attività
Le attività proposte e programmate nei calendari dei Caffè, oltre a essere inserite in un progetto di riattivazione/riabilitazione, servono a ridare ritmo e “colore” alle giornate trascorse insieme e a ridefinire un calendario legato alle stagioni che scandiscono il ritmo biologico di ogni essere vivente.
Ogni proposta di attività ha uno scopo specifico che, oltre a mirare alla ricerca del benessere momentaneo (non disturba, occupa il tempo, permette al famigliare di confrontarsi con le psicologhe o gli altri famigliari), punta alla riattivazione di una funzione presente ma sopita o alla stimolazione di capacità che si stanno perdendo.
Ecco che i laboratori di atelier stimolano la manualità e il coordinamento oculo – manuale, e contemporaneamente si colgono gli eventi delle stagioni e le festività dell’anno (Natale, Pasqua, Carnevale, ecc.) per ricordare, commentare, attivare per quanto possibile la reminiscenza.
I laboratori di cucina sono fucine di stimolazione sensoriale, sicuramente tattile nella manipolazione degli ingredienti, ma anche olfattiva – il profumo del pane appena cotto – visiva e ovviamente del gusto. Se possibile si ricordano varianti, si raccolgono suggerimenti o “trucchi” di realizzazione, e non importa se alcuni risultano fantasiosi.
Ancora più potente, perché più completa, la stimolazione ricevuta quando il Caffè si trasferisce in fattoria didattica: si vive alcune ore a diretto contatto con la campagna e gli animali e ciò da luogo a reminiscenze, al riaffiorare di ricordi legati alla propria infanzia… e scaturisce, a volte, la voglia di condividerli.
Anche attività motorie hanno una loro ragione d’essere in relazione alla riattivazione funzionale: la ginnastica, ma anche il ballo sono proposte utilizzate.
L’aspetto ludico non va trascurato avendo un effetto rilassante e favorendo il benessere della persona, quindi i giochi comuni, ma anche la musica e il ballo sono proposte presenti a calendario.
Le attività gestite, quelle sopra esemplificate ed altre non riportate, sono semi-strutturate e seguono i bisogni del gruppo assecondando e valorizzando le abilità individuali; possono essere“ macro“ in quanto coinvolgono l’intero gruppo o “micro“ rivolte, anche ad una sola persona.
I caffè si sono rivelati un’opportunità per promuovere un lavoro di integrazione nella rete dei servizi territoriali e, ad oggi, ci sono anziani che frequentano sia i Caffè che i servizi.
Gradimento (Familiari/Malati)
Dall’esperienza è stato riscontrato in modo tangibile il beneficio che anziani e familiari traggono dal contatto con la dimensione sociale che vivono all’interno dei circoli dove si svolgono i Caffè, ricevendo rassicurazione, conoscenza, comprensione, ascolto e conferme.
Nei Caffè, infatti, in un clima amicale è assicurato un confronto sulla malattia e sulla sua gestione con suggerimenti strategici nel campo assistenziale che aiutano a decantare le paure e ad abbassare ansia e difficoltà.
Attività straordinarie
Dal piacere di stare insieme sono scaturite, di anno in anno, proposte d’incontro oltre i momenti dei Caffè. Dapprima timide proposte quali uscire insieme a mangiare una pizza accompagnate dal timore di comportamenti inadeguati dei malati portati in ambienti sconosciuti, poi, a seguito dei successi ottenuti, proposte sempre più frequenti e articolate.
Nel corso di questi anni sono state realizzate diverse attività: pranzi a Montecavolo con cibi tipici dei paesi di provenienza delle Assistenti Familiari che frequentano i Caffè, si è andati in vacanza una settimana al mare, al rientro della quale è stato fatto un Caffè in piscina in collina che ha offerto la permanenza tutto il giorno, Centro Diurno Demenza ha oinoltre ospitato un incontro del Caffè Alzheimer Orti presso la propria sede offrendo merenda e intrattenimento. Ogni iniziativa ha sempre riscosso consensi e plausi da parte di tutti i partecipanti.
Guarda qui il trailer del docufilm “Al di là del tempo, oltre le parole”