Un percorso di arte terapia in collaborazione con AIMA nelle strutture di ASP

Giovedì 24 giugno si è tenuto il primo incontro di un percorso di arteterapia in videoconferenza che AIMAAssociazione Italiana Malattia di Alzheimer a Reggio Emilia-  ha scelto di donare agli anziani residenti nelle strutture di ASP REGGIO EMILIA – Città delle Persone.

Gli incontri di arteterapia si terranno ogni 15 giorni per un totale di dieci incontri e saranno condotti dall’arteterapeuta e facilitatrice SoulCollage® Marina Argenti, con la supervisione della tirocinante Lara Moschin e della psicologa Ilaria Bedini di AIMA.

Il primo obiettivo del percorso è verificare i benefici che la tecnica proposta produce su anziani affetti da demenza, seguito da quello di stimolare il personale tramite il confronto con persone esterne all’organizzazione.
Altro obiettivo è il coinvolgimento dei familiari che si potranno collegare da casa per seguire gli incontri e vedere le attività realizzate dai loro cari in struttura.

Durante l’incontro di giovedì 24 si sono collegate a Zoom tre strutture residenziali: Villa Le Magnolie con 7 ospiti, Villa Primula con 5 ospiti e Villa Erica con 5 ospiti.
Tutte le persone anziane residenti nelle strutture si sono dimostrate molto attive e felici di seguire gli incontri grazie al supporto delle animatrici che preparate e motivate hanno stimolato la partecipazione.

IL SOULCOLLAGE®
Metodo ideato dalla psicoterapeuta junghiana, Seena Frost, viene proposto dagli anni ottanta, prima per alcuni anni nel salotto di Seena in California e poi in gruppi, comunità, in diversi ambiti e per diverse problematiche, in diverse parti del mondo, tra cui anche in Italia. Qui si sta diffondendo, grazie a un centinaio di facilitatori attivi, tra cui anche la nostra arteterapeuta Marina Argenti che, dal 2014, sta contribuendo alla divulgazione del metodo in Emilia Romagna e Trentino.

SoulCollage(R) prevede l’utilizzo di immagini da riviste, spostandole su un cartoncino fino a ottenere la disposizione desiderata e quindi incollandole.
Il risultato è un pezzo individuale di cui poi si parla insieme, ed è particolarmente utile da usare con i pazienti affetti da demenza: si parla di ciò che vedono nelle immagini e di come si sentono. Può essere molto terapeutico e curativo.
Oltre che essere uno strumento di crescita personale, può essere utilizzato anche all’interno dell’arte terapia e dell’animazione, previo ovviamente aver seguito una formazione specifica.

La tecnica del collage in sé è molto semplice e per questo alla portata anche di persone anziane fragili (con demenza) affiancate da una persona nel ruolo del facilitatore.
Il metodo, che tutti possono usare, consiste nella creazione di un mazzo di carte individuale, utilizzando le immagini ritagliate dalle riviste.
Dopo la creazione di ogni carta, si osserva la nuova immagine che si è creata e le si dà voce, attraverso domande guidate.

RACCONTI EMERSI DAL SOULCOLLAGE®

Ho ritagliato queste immagini perché il pane è buono e mi piace mangiarlo. Ho scelto questi animali perché da piccola, abitando in campagna con i miei genitori, ho sempre avuto animali vicino a me. Poi ho messo la barca perché a mio nipote, quello che mi aiuta, piace andare in barca. (A.)

I gattini mi piacciono tanto, ne ho avuti due, uno per 15 anni e l’altro per 12, gli volevo bene, uno veniva sempre da me, l’altro andava da mio marito. Poi ho scelto un cagnolino, è carino. La cosa più importante però è la principessa Diana che voleva molto bene ai suoi figli. L’ultima immagine è l’isola di Creta, dove mio marito è stato prigioniero dei tedeschi per due anni, invece questo scoiattolo mangia le mele perché gli piacciono. (M.)

Ho messo i fiori che mi piacciono molto, la farfalla che va sui fiori, il frumento che ci dà da mangiare, il pappagallo che sono io e un’oca che non so chi sia. Il pappagallo mi piace molto perché è raro, come me. (I.)

Ho scelto la casa che avrei voluto avere da piccola e che non ho mai avuto, gli alberi e il cielo. (M. – Ndr: L’immagine rappresenta due mani che racchiudono una piccola casa)

C’è la pizza, le lasagne, le patatine, la pasta al forno e le scaloppine, perché facevo da mangiare per la mia famiglia (L.)

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